Barchi

Barchi

Barchi si sviluppa tutt’intorno all’antico Castello, dal quale si può godere di un panorama suggestivo. Visitare Barchi significa tuffarsi nel verde della campagna che lo circonda; osservare monumenti antichi e stupendi; immergersi nei ritmi tranquilli di un paese dove il tempo sembra essersi fermato.

Con la conquista da parte del Duca di Urbino Federico di Montefeltro, Barchi ottenne grandi risultati nell’agricoltura, nel commercio e nell’artigianato. La svolta più importante avvenne con la costituzione nel 1538 del Vicariato di Barchi (uno Stato con giurisdizione su altri cinque castelli).

Nel 1550, il Castello fu concesso in feudo al Conte Pietro Bonarelli Della Rovere di Ancona. La grande rivoluzione urbanistica voluta dal Duca Guidubaldo II della Rovere, cambiò completamente il ruolo del Castello: da centro strategico- militare, infatti, venne tramutato in una cittadina rinascimentale attiva socialmente e culturalmente.

Nel 1631 Il Vicariato di Barchi, entrò a far parte dello Stato Pontificio. Prosperò a lungo come un piccolo Stato, acquisendo notevole importanza nell’ambito dello Stato della Chiesa.

Tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, Barchi conobbe un breve periodo di dominazione da parte degli stati Napoleonici, per poi ritornare allo Stato della Chiesa, fino alla costituzione del Regno d’Italia.

È con la Seconda Guerra Mondiale che Barchi conobbe il periodo più nero, arrivando ad un passo dal totale annientamento.

Simbolo di Barchi è il Castello, il quale costituì per secoli l’estremo baluardo difensivo del territorio ecclesiastico chiamato Vicariato.

La tradizione divide l’intero abitato antico in rioni: il Castello, il Borgo, il Prato. Visitando il centro storico, possiamo trovare il severo Palazzo Comunale con relativa torre cuspidata munita di orologio, l’elegante Porta Nuova, il Palazzo Della Rovere (oggi eredi Canestrari), con portale e finestre con cornici stemmate in pietra e la chiesa della SS. Resurrezione (S.Ubaldo), consacrata nel 1606 e al cui interno sono conservate delle interessanti tele coeve, compresa una pregevole “Annunciazione” dipinta da Antonio Cimatori nel 1608. La chiesa possiede inoltre, un pregevole organo di Gaetano Callido costruito nel 1786. Altra chiesa è quella di S. Antonio, dove è custodita una “Adorazione dei Magi” del 1648.

Tappa curiosa, il Museo degli orci e orciai e della Banda Grossi, che raccoglie i manufatti tipici degli orciai del luogo e ripercorre, attraverso pannelli storici, le avventure e disavventure di una banda di briganti, la banda Grossi, attiva nelle campagne nel XIX secolo.

Merita una menzione d’onore la riserva faunistico-venatoria “il Colle”, creata per il ripopolamento delle specie e il controllo e contenimento della pratica venatoria.

Il paesaggio collinare dolce e tranquillo di Barchi, è la base perfetta per passeggiare circondati dalla natura. Tutto intorno al centro abitato, sentieri su antiche strade rurali invitano ad immergersi nella campagna, che assume differenti colori, profumi e suoni nel corso delle stagioni.

Tra gli eventi nel corso dell’anno, citiamo quelli estivi della “Caccia alla Rana” (Gara Podistica) e de “La Tavlata sul Castel”, una tavolata lunga 250 metri allestita nella via principale del borgo, imbandita di gusto, storia e tradizione, alla riscoperta e valorizzazione dei piatti tipici della cucina barchiese.

Da non dimenticare, a cavallo tra dicembre e gennaio, le “Feste Natalizie”.

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