Serrungarina
A 206 metri sul mare sul crinale sinistro del fiume Metauro, Serrungarina, anticamente chiamata Brisighella, deve il suo nome attuale probabilmente a Ser Ungaro degli Atti, notaio vissuto nel XIV secolo. Sorta ai tempi della guerra tra Goti e Greci nel 534 come rifugio per le popolazioni devastate dai conflitti, nel 1343 Serrungarina passa sotto il dominio dei Malatesta che vi edificano la rocca, una imponente struttura muraria che ancora oggi delimita il caratteristico borgo.
Seguirono le sorti di Serrungarina i castelli di Bargni e Pozzuolo, due località interne immerse nel verde.
A valle, Tavernelle, antica “statio romana” a cavallo tra il delicato innalzarsi delle colline e l’austero corso del fiume Metauro, è oggi un moderno centro urbano. Il connubio tra antico e moderno è simboleggiato dal nuovo centro parrocchiale sorto in adiacenza al sito archeologico nel quale sono visibili i resti dell’antica via consolare Flaminia (220 a.C.), dell’antica taverna romana e del tempio in onore al dio Attis. La ricchezza culturale e storica del luogo è testimoniata anche dalla “traforata” della sacca, importante opera idraulica del ‘400.
Visitando Serrungarina si può ammirare la suggestiva scalinata all’interno della rocca, la cisterna malatestiana e la chiesa di S.Antonio abate con i dipinti del Guerrieri (Visitazione 1620) e del Presiutti (Immacolata Concezione 1560).
Bargni propone, oltre alla Chiesa di S.Appolonia consacrata nel 1543, le ville antiche delle famiglie Federici, Serafini, Oliva. Mete finali Pozzuolo, piccolo borgo fortificato con un caratteristico campanile del 1600, e il limitrofo Monte della Matera, il più alto della zona, intorno al quale si intrecciano molte leggende.